Il ragazzo.

L’anima mia è un ragazzo
che stilla sangue dalla bocca
un maschio
forse per un pugno
forse avvelenato
ha un rigo di sangue
all’angolo di labbra
che sorridono spavalde.
L’anima mia è un ragazzo
selvaggio scende e si arrampica
su alberi muri alture
corre nell’erba si butta giù
in comunione
con la terra il cielo il sole.
L’anima mia è un ragazzo
fissa sconcertato il baratro
si gode la vertigine
In piedi dall’orlo di un dirupo.
L’anima mia
si getta dal tetto d’un edificio
forse non sa volare
ma è certo che sa cadere
con stile,
in piedi come un gatto.
L’anima mia
è l’anima di un matto.
Folle ragazzo che tortura
spietato
lucertole e insetti,
con un interesse malato
a metà tra scienza
e pura violenza.
L’anima mia
ha una sua coscienza,
imprendibile ai più.
Se una volta ha studiato,
ha dimenticato,
l’anima mia è un ragazzo
privo di Linguaggio.
Le parole sono superbia
della trappola corporale.
Il ragazzo anima mia
nel mondo suo astrale
non ne ha bisogno
il suo mondo è adrenalina
concetto
puro sogno.
Annick Emdin
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